1971 - Formato: 272
Collana: Architettura / Urbanistica / Paesaggistica
Quest'opera di Scully va assunta nel suo doppio valore di trattazione completa della storia architettonica, e di documento originale della cultura americana oggi più avanzata. Dagli insediamenti indiani Pueblo, prime vere comunità urbane d'America, all'habitat di Rudolph per New York, Scully descrive un processo storico di cui pone in luce le linee autonome di continuità, sia sotto gli aspetti architettonici che sociologici. Accanto alle classsiche figure di Jefferson, Richardson, Sullivan, Wright e Kan, altre personalità di architetti, come Furness, Eliel Saarinen, Hugh Ferris, Kevin Roche e Venturi trovano in questo libro caratterizzazione originale ed inedita. La storria della città e degli edifici degli ultimi cent'anni è trattata con incisività operativa che ha fatto di Scully uno dei critici più stimolanti per i progettisti, ai quali non manca, anche in questo libro, di indicare drammaticamente un irrinunciabile ruolo sociale.
a cura di Sacchi Livio, Caffio Giovanni, Luigini Alessandro