1969 - 116 pagine - Formato: 220*220
Collana: In / Arch
La vicenda artistica di Hans Scharoun (Brema 1893 - Berlino 1982) non ha riscontri: giovanissimo aderisce al movimento espressionista e trova subitanea affermazione ai Werkbund di Stoccarda e di Breslavia e poi con il quartiere Siemensstadt di Berlino. Durante il nazismo viene escluso dal circuito professionale; in totale isolamento produce un impressionante numero di progetti immaginari sul tema della "casa per il popolo". Nel secondo dopoguerra con il piano per la ricostruzione di Berlino prima e quindi con la Filarminica, la sua opera più conosciuta, vive una ulteriore consacrazione, pur restando al margine delle consuete sintesi storiografiche: Personaggio complesso e coerentissimo incarna, anche più di Mendelsohn, la fragrante validità dell'esperienza espressionista consegnando alle generazioni successive esempi di dirompente creatività. I suoi aspri "palazzi incantati", alcuni realizzati postumi come la Biblioteca del centro berlinese, conoscono oggi nuova fortuna critica: la "architettere per il terzo millenno" di Hans Scharoun trovano finalmente conferma nelle più avanzate poetiche metropolitane delle attuali avanguardie.
a cura di studio Metamorph